L'autocertificazione è rivolta a persone nominate curatori da un tribunale nelle seguenti procedure:

• Fallimentari, per la gestione del patrimonio di un'azienda insolvente;

• Eredità giacente, per amministrare beni fino all’accettazione degli eredi;

• Amministrazione di sostegno, tutela o interdizione, per rappresentare persone incapaci di gestire i propri interessi.

Può essere utilizzata nei rapporti con Pubbliche Amministrazioni e gestori di servizi pubblici, semplificando le pratiche burocratiche.

L’autocertificazione della qualità di curatore è un documento con cui un soggetto dichiara, sotto la propria responsabilità, di essere stato nominato curatore in una specifica procedura legale, come:

• Procedura fallimentare, su nomina del tribunale per la gestione del patrimonio di un’azienda insolvente;

• Eredità giacente, per amministrare i beni di un’eredità fino all’accettazione da parte degli eredi;

• Amministrazione di sostegno o interdizione, per rappresentare persone incapaci di gestire autonomamente i propri interessi.

Questo documento ha valore legale nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e i gestori di servizi pubblici, semplificando le pratiche burocratiche senza necessità di presentare certificati ufficiali. L’ente destinatario può effettuare controlli e applicare sanzioni in caso di dichiarazioni false.

1. Scaricare o redigere il modulo, verificando se l’ente destinatario fornisce un modello precompilato.

2. Compilare il documento, includendo:

   • Dati anagrafici del dichiarante;

   • Tipo di nomina (curatore fallimentare, di eredità giacente, amministratore di sostegno, ecc.);

   • Tribunale che ha emesso la nomina e relativi riferimenti (numero di procedimento, data del provvedimento);

   • Dichiarazione di responsabilità ai sensi del D.P.R. 445/2000.

3. Firmare il documento (senza necessità di autentica o bollo).

4. Presentarlo all’ente competente, tramite:

   • Consegna diretta agli uffici comunali o giudiziari;

   • Invio via PEC o tramite servizi online, se disponibili.

L'ente potrà effettuare verifiche e applicare sanzioni in caso di dichiarazioni false.

Per compilare e presentare l’autocertificazione sono necessari:

• Dati anagrafici del dichiarante;

• Provvedimento di nomina, con indicazione del tribunale, numero di procedimento e data del decreto;

• Modulo ufficiale (se fornito dall’ente) o dichiarazione in forma libera conforme al D.P.R. 445/2000;

• Firma del dichiarante.

Può essere richiesta documentazione aggiuntiva a supporto, a seconda dell'ente destinatario.

L’autocertificazione consente di attestare la propria nomina a curatore senza necessità di presentare certificati ufficiali, semplificando le procedure amministrative.

Presentandola, si ottiene:

• Riconoscimento della propria qualifica nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e i gestori di servizi pubblici;

• Accesso a pratiche amministrative e giudiziarie che richiedono la dimostrazione della nomina;

• Semplificazione burocratica, evitando richieste di certificati presso il tribunale.

L’ente competente potrà verificare la dichiarazione e applicare sanzioni in caso di informazioni false.

• Tempi di accettazione: L’autocertificazione ha validità immediata e permette di avviare le pratiche senza attendere certificazioni ufficiali.

• Scadenze: Non ha una durata prestabilita, ma deve essere aggiornata in caso di variazioni (revoca o modifica della nomina da parte del tribunale).

• Verifiche: L’ente destinatario può effettuare controlli in qualsiasi momento e applicare sanzioni in caso di dichiarazioni false.

Per eventuali tempistiche specifiche, è consigliato consultare l’ente di riferimento.