Il Don Bosco della Valcerrina
«Eccomi pronto a qualunque sacrificio per voi. Per tutti, senza distinzione di frazione e di partito, sarò l’umile servitore. Mi piace dirvi che fui sempre povero, ho conosciuto la miseria, il lavoro estenuante dei campi; vedrete attorno a me la semplicità del soldato che lascia tutti i suoi comodi per il bene della comunità. Condivido fin d’ora le sofferenze, le pene, le privazioni, la povertà che come croce pesante affanna parecchi di voi; voglio essere il buon cireneo che vi aiuterà a portare questa Croce».
Era il 16 giugno del 1949, giorno del Corpus Domini, quando Don Giuseppe Ferrando pronunciò queste parole, rivolto alla comunità che lo aveva accolto festante. E' l'inizio di un percorso intenso durato sessant'anni, che lega indissolubilmente il sacerdote agli abitanti di Cerrina.
Una storia mirabilmente ripercorsa dalla giornalista Chiara Cane nel libro intitolato “Il don Bosco della Valcerrina. Sei anni di Cerrina. L’altra cronaca che si fa storia dal 2005 al 2010” (Re.Be.L. srl di Torino).
Nato a Conzano nel maggio 1918, Giuseppe entrò in seminario a Casale e formò il gruppo dei “magnifici sette” con i compagni di studi don Evasio Miglietta, don Rino Mandrino, don Augusto Demartini, don Felice Gatti, don Giovanni Caprino e don Giuseppe Corgnati. Ordinato sacerdote il 24 aprile 1943, ebbe il primo incarico di viceparroco a Montemagno, poi viceparroco e vicario a Moncalvo dal 1946 al 1949, l’anno della nomina nella parrocchia dei Santi Celso e Nazario di Cerrina. Cui si aggiunsero le parrocchie di Rosingo nel 1983, quella di Montaldo dal 1993 e di Montaldo, Montalero e Piancerreto dal 2002. Fu anche nominato economo spirituale di Morsingo nel 1959 e di Rosingo nel 1964. Nominato canonico onorario della Cattedrale nel febbraio 2003, don Ferrando è scomparso il 28 novembre 2008 alla Casa di Riposo Opera Pia Domenica Pozzi Bollo, di cui era stato consigliere di amministrazione.
Accanto all'impegno pastorale, si ricordano le tante iniziative che lo hanno visto protagonista in numerosi campi: giornalistico (“La Buona Parola” e “La Grande Famiglia”), alla radio (emittente “Radio Grande Famiglia”), nel settore editoriale (con i volumi “Cerrina, cronaca che si fa storia”, “Civiltà contadina” e “Cari amici…”), a sostegno della scuola (biblioteca parrocchiale, refezione scolastica e scuola di lavori femminili), della musica (corsi per la banda musicale), dello sport (complesso sportivo parrocchiale) e dell’assistenza sociale (patronato Acli).